Groenlandia

Così racconta Cecilia: "Partenza per la Groenlandia, verso il Circolo Polare Artico; quando il piccolo aereo da Reykijavik si avvicina alle coste orientali della Groenlandia, al 66° parallelo, vedo sotto di noi un Oceano blu intenso, gelido, disseminato di blocchi di ghiaccio; poi, all’improvviso, la catena montuosa che circonda la calotta artica, montagne di granito marrone coperte di neve e ghiaccio, molto simili alle nostre Alpi.
Dopo una breve sosta a Tasiilak, uno dei rarissimi villaggi della costa orientale dove si trova il lodge di Robert Peroni, gli Inuit ci portano con le loro barche a motore velocissime per fiordi immensi, carichi di iceberg giganteschi.

Ci lasciano alla testata del ghiacciaio Rasmussen, un’immensa seraccata lunga centinaia di chilometri. La traversata è durissima, tutta disseminata di crepacci, molto profondi, completamente aperti; ciascuno di noi trascina i propri bagagli dentro una slitta legata all’imbraco, una fatica continua far scivolare o saltare quel guscio di plastica tra crepacci e acqua gelida di ghiacciaio.

Il sole splende sempre, anche di notte, viviamo sempre circondati da catene montuose che si perdono all’infinito; dormire in tenda sulla neve, in mezzo a quello spettacolo, è magico e struggente.
Un deserto di neve e ghiaccio straordinario, non incontriamo nessuno, un ambiente naturale, fermo da centinaia d’anni. Quelle zone furono esplorate da molte spedizioni di Guido Monzino, le guide alpine di Valtournanche che erano con lui conquistarono molte cime inviolate, ancora oggi molte di quelle stupende montagne non hanno ancora un nome: un alpinismo classico dimenticato."

© Cecilia Carreri • Foto e video © archivio Cecilia Carreri - Contatti - Privacy Policy